giovedì 28 agosto 2008

chicago

La convention democratica di Denver è una celebrazione. Un non chiarito attentato neonazi, l'arrabbiatura di Bill Clinton, l'arresto di un reporter di ABC News, non hanno scalfito il rito che ha incoronato Barack Obama. Baci ed abbracci mediatici con la famiglia, sorrisini con Hillary, l'investitura dei Kennedy, il simbolico testimone raccolto dalla marcia su Washington di MLK - oggi è il 45° anniversario - rappresentano lo scettro consegnato al senatore dell'Illinois per andarsi a prendere il trono. L'America spera di nuovo, gioisce per la sua nuova "Nuova Frontiera".



Nell'agosto '68 a Chicago, la convention democratica fu tutt'altro che una festa. Ci furono scontri tra la polizia ed i manifestanti appartenenti all'Sds, alle Black Panther, agli Yippies. Nonostante la processione laica di Ginsberg, il Festival of Life organizzato dalle White Panther di Sinclair, non ci fu nessuna sinergia tra controcultura ed establishment. Gli Stati Uniti non vennero ridisegnati. L'arretramento conservatore del partito democratico americano non rese possibile la cura delle ferite - Bob Kennedy, MLK - inferte ai liberal americani in quell'anno. L'evacuazione forzata della controcultura americana fu l'inizio del disincato. Dalla Summer of Love alla Summer of Hate. Passaggio cantato in modo meraviglioso da Crosby, Stills, Nash e Young nella loro Chicago, canzone di protesta paradigmatica dedicata a quei giorni. L'anno successivo Phil Ochs fotografò lo stato d'animo con la copertina del suo "Rehearsals For Retirement", la festa per il pensionamento del movimento americano, indicando come sua data di morte proprio Chicago, 1968.


Ma i giorni di Chicago ebbero quantomento una grande colonna sonora in presa diretta, arrabiata e lunghissima. Ando in scena al Lincoln Park dove era stato organizzato il Festival of Love. Gli scontri, la situazione di tensione impedirono a molti musicisti scritturati di partecipare. Ma ci fu l'esibizione di un gruppo legato a doppio filo con il movimento, gli MC5 di cui Bob Sinclair era mentore ed ideologo. Suonarono per otto ore: e se bastano trenta secondi di Kick out the Jams per assasinare ogni forma di autocontrollo non oso neanche immaginare cosa abbia provocato in una folla esagitata quel concerto di puro garage, essenziale, urlato, colorato e superficialmente nichilista.
Il primo video è girato in quei giorni di Chicago durante il loro concerto, ma purtroppo non c'è audio.
Ci si rifà con il secondo.





Stevie Wonder chiuderà la convention di Obama. Chissà stasera dove suonano i Sonic Youth...

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