martedì 26 agosto 2008

good & evil


Ad essere manichei ci si guadagna. Quantomeno in velocità. Ed allora: il mondo si divide in due, folli e sani di mente. I primi sono quelli che credono che i Raconteurs siano creatura di Brendan Benson - e sono molti -, i secondi quelli che si tolgono il cappello al cospetto di Jack White III.
Consoler of The Lonely: una guida illustrata al lessico rock di Mr. White Stripes, che con il socio in affari divide i crediti delle canzoni, e poco altro. Qualsiasi cosa se ne dica, qualsiasi recensione venga scritta le canzoni di Consoler of the Lonely sono il personalissimo rimedio di Jack White all'estranazione. E sono più belle di molte delle ultime cose del duo rock più famoso del pianeta. Un giro nella forma canzone con questa compagnia è piacere puro. Una lezione, una perfetta dispozione topografica di gesti, arrangiamenti, temi e modalità esecutive, un viatico alle autostrade ed ai sentieri interrotti del rock.
Il primo pezzo, la titletrack sembra composta in uno di quei momenti in cui ogni rifacimento del sé è clamorosamente ha portata di mano. Poi The Switch and the Spur, epica western, un commiato beat alla vita in metropoli, in 4 minuti e mezzo che sembrano un film di due ore. In You don't understand me, Benson è più presente ma quando arriva White, nel bridge pianistico, quello che si ascolta è un'impennata verso quei cieli alterati che sono la perenne promessa del rock. Da brividi.



1 commento:

Spino ha detto...

Assolutamente d'accordo!
bel blog ;)