martedì 6 maggio 2008

paradise now

Un momento di 'Conversione di un cavallo'.



Tableaux Vivants. Living Picture. Quadri rappresentati come una piéce teatrale. A Napoli il 10 maggio la compagnia Malatheatre ci prova con Caravaggio in ‘La conversione di un cavallo’. Accompagnando lo spettatore attraverso il processo di sublimazione della luce del genio di Bergamo. Si farà in strada, Via dei Tribunali.
Scrivo tableaux vivants e penso a Pasolini, alla 'Deposizione' del Pontorno rifatta in ‘La ricotta’, l’anno di Kennedy morto sulle note di ‘I saw her standing there’. La cinepresa, microscopio per l’arte e per la vita.
Scrivo living picture e penso al Living Theatre di Julian Beck, al ‘Not in my name’. L’arte in strada come una benedizione a sovvertire il buon costume. ‘Spread ourselves accross the public’s table like platters at a banquet’.
Musica, corpi danzanti, opere. Non costrette in musei, auditorium, teatri. Artisti che vengono arrestati perché non controllabili, puniti perché si sottraggono ad ogni forma di sorveglianza. L’arte che non chiede permesso.
30 gennaio 1969, da qualche parte vicino Piccadilly Circus

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